Scuole, primo giorno di protesta tra scioperi e autogestioni

TERAMO – Le scuole teramane hanno scelto la strada dell’autogestione. Oggi, in molti licei ed istituti, come il Classico, l’Artistico e il Milli sono partite le iniziative di protesta. Da domani si uniranno con sicurezza anche il liceo Scientifico e il Pascal-Comi, che per stamattina ha invece organizzato un incontro con il pilota Dedo sulla sicurezza stradale. I dirigenti scolastici hanno ascoltato le motivazioni dei ragazzi, che sono state anche messe nero su bianco, stilando un programma di lezioni alternative a quelle canoniche che si protrarrà fino a martedì, quando verrà organizzato un maxi corteo in centro storico. Allo SCientifico Einstein i ragazzi hanno ottenuto, in seguito ad un incontro con il preside Piero Natale, due giorni, a partire da domani, di assemblee autogestite, poi venerdì ci sarà un Collegio docenti che deciderà se autorizzare altre giornate per dare continuitò alla protesta fino alla manifestazione di martedì. All’Istituto per Geometri,  invece, non sono partite finora le iniziative di protesta. Diversa la situazione per il Di Poppa-Rozzi, dove i ragazzi non sono entrati a scuola e hanno organizzato uno sciopero e un’iniziativa di protesta all’esterno dell’Istituto, criticando anche lo stato delle aule e del plesso in generale. Dopo un primo momento di scontro, gli studenti si sono incontrati con la preside Silvia Manetta e hanno raggiunto un accordo: fino a lunedì ci saranno due ore di lezione normale e poi tre ore dedicate a dibattiti e attività autogestite. Anche i ragazzi dell’Iti, che non hanno ottenuto dalla dirigente scolastica Stefania Nardini, l’autorizzazione a svolgere delle lezioni alternative, hanno scelto la strada dello sciopero: solo in 7 sono entrati a scuola.

LA PAROLA AI RAGAZZI _- Gli studenti, che il 17 novembre hanno siglato un documento a livello provinciale, sembrano avere le idee molto chiare: protestano contro i tagli alla scuola, ma anche contro i contributi volontari che gli Istituti chiedono agli alunni. Hanno anche indicato la forma di protesta che ritengono più opportuna: l’autogestione, piuttosto che l’occupazione, che comporterebbe una forma di scontro con i dirigenti più aspra. «Anche se non siamo d’accordo con tutti i punti del documento del 17 novembre – spiega Paolo Sgura, rappresentante d’Istituto del Classico Delfico – ad esempio non pensiamo che sia il caso di inserire bella protesta anche la questione Tav, abbiamo rispettato la volontà della maggioranza degli studenti di avviare l’autogestione, che sarà comunque ordinata, con lezioni fatte in classe, approfondimenti su temi sociali ed economici e anche ripetizioni sulle materie più ostiche, non ci saranno ragazzi in giro per i corridoi a creare il caos». I ragazzi dell’Iti, invece, hanno annunciato che andranno avanti a fare sciopero finché non sarà concessa la possibilità di autogestione. «Anche noi – afferma il rappresentante Simone Di Gennaro – avevamo preparato un programma di lezioni e di approfondimenti che abbiamo fatto protocollare, purtroppo però al momento non c’è stata data risposta».

PRESIDI DIVISI – I dirigenti scolastici sono divisi tra chi, come quelli del Milli, del Pascal Comi, del Classico e dello Scientifico, hanno optato per il dialogo, precisando che, sia tecnicamente che legalmente, l’autogestione non può essere autorizzata in maniera formale, mentre in altri casi, come al Di Poppa-Rozzi, lo scontro tra studenti e dirigente scolastica è stato più acceso, tanto da arrivare allo sciopero, anche se poi, in mattinata, le posizioni sono state chiarite e da domani quindi i ragazzi hanno promesso di tornare sui banchi si scuola. «Al momento – spiega il dirigente scolastico del Milli Giovanni Di Giannatale – i ragazzi si sono organizzati in maniera organica, dividendo la giornata tra assemblee in aula magna e lezioni autogestite. Anche se si stravolge in parte il normale calendario scolastico è anche giusto dare attenzione alle loro richieste, che sono state opportunamente presentate e motivate». La preside del Di Poppa Rozzi, Silvia Manetta, ha dato l’ok a una forma di autogestione controllata. «In questo modo – spiega – non si perdono le ore di lezione e allo stesso tempo si dà ai ragazzi modo di esprimere le proprie opinioni. In ogni caso, per quanto riguarda lo stato dei locali scolastici, abbiamob avuto un consistente finanziamento, di oltre un milione di euro, e quindi verranno realizzati al più presto gli interventi necessari».